LONDON IS OPEN
(2017 – 2018)
LONDON IS OPEN è un progetto a lungo termine che analizza il concetto di aperture nelle nostre società e mira a creare ponti tra differenti paesi e culture, come alternativa alla Brexit e alle politiche sovraniste dell’attuale quadro internazionale.
In ottobre 2017 vinco la residenza artistica ‘London is open’ organizzata da Art Apartments (www.artapartments.co.uk).
Una volta a Londra intendo trovare un artista britannico interessato alla mia idea di stimolare nuove aperture sociali attraverso l’arte, interpretando in questo modo la campagna #londonIsOpen lanciata dal Sindaco di Londra Sadiq Khan a giugno 2016 per ribadire che la città resta aperta al mondo nonostante la Brexit.
Mi scontro inizialmente con la vastità di una città in cui il tempo non è mai abbastanza ed è difficile instaurare dialoghi e reali connessioni. Una prima collaborazione artistica non va a buon fine.
Secondo tentativo. Incontro l’artista Steve McCracken (www.stevemccrackenart.com) e insieme realizziamo diversi lavori a quattro mani. La finalità non è l’estetica delle opere finali, ma il progettare insieme, i dialoghi, le idee, il tempo condiviso – tutto documentato attraverso video e foto.
DIPINGENDO INSIEME CREIAMO DI FATTO UNA LONDRA APERTA, UN PONTE TRA DUE PERSONE DI CULTURE DIVERSE. LA CONOSCENZA DELL’ALTRO È FONTE DI BELLEZZA E STIMOLO PER IDEE INNOVATIVE, A DIMOSTRAZIONE CHE IL PROGRESSO NASCE DALLO SCAMBIO DI IDEE.
L’apertura genera nuova apertura.
Per oltre un anno Steve e io abbiamo continuato a sviluppare il progetto allargando la nostra collaborazione ad altre realtà. Abbiamo realizzato una serie di laboratori per persone diversamente abili presso l’organizzazione benefica PIP – Pursuing Independent Paths (www.piponline.org.uk) e per bambini e adulti presso l’Estorick Collection of Modern Italian Art (www.estorickcollection.com)
Filo conduttore di tutti i laboratori è stimolare l’interazione tra le persone come strumento per creare qualcosa di nuovo.
Abbiamo inventato un gioco dell’oca che porti da Londra a Venezia e abbiamo giocato poi tutti insieme, saltando tra le caselle costruite e dipinte dai partecipanti.
All’Estorick Collection of Modern Italian Art abbiamo organizzato una caccia al tesoro, o meglio all’opera d’arte, tra le sale del museo in cui i giocatori, divisi in gruppi, si sfidano a vicenda e progrediscono nel gioco costruendo enigmi e risolvendo rebus.
Ho poi costruito un libro d’artista in cui, attraverso immagini, disegni e annotazioni, racconto l’evoluzione del progetto.