Zagato realizza una tela di 4,50 metri come sfondo per un set fotografico della fotografa e amica Irene Cesaro (www.irenecesaro.it).

“Uno dei momenti che amo è trovarmi in uno studio fotografico mentre una mia opera viene fotografata. Aspettare lo scatto, guardare come altri artisti lavorano, osservare ciò che io ho realizzato attraverso il loro occhi. Credo ci sia una complicità silenziosa tra menti creative, un’intesa che in qualche modo ci unisce tutti“.

Nel lavoro di Zagato sono frequenti le collaborazioni con altri creativi. Nella visione dell’ artista lavorare insieme ad altri artisti significa alimentare la propria creatività. L’ arte per Zagato è nata per espandersi, è uno strumento di dialogo, attraverso cui creare nuove connessioni sociali, essa ha una dimensione collettiva.

Beatrice Zagato si unisce ad ÀRTICA. Uno spazio multidisciplinare e sperimentale dove pittura, scultura, illustrazione e design si uniscono attraverso la collaborazione di sei artisti (oltre a Zagato, Imma Moraño, Bel Mur, Ramón Balart, Paolo Cascio in arte Deva e Albert García).

Per la prima volta, Àrtica apre le sue porte al pubblico organizzando un evento di arte, musica e proiezioni nei tetti di Barcellona. Un’esperienza ‘immersiva’ in cui le opere d’arte realizzate creano un dialogano con la musica e i colori delle proiezioni e vengono esposte nei laboratori stessi dove sono state create. In questo modo gli ospiti vengono trasportati all’interno del processo creativo degli artisti, potendone cogliere i meccanismi di funzionamento e le diverse fasi di esecuzione.

Come sarebbe creare un gioco dell’oca che ti porti da Londra all’Italia con un salto?
Come sarebbe giocare tutti insieme?
E se realizzassi che quando tu insegni agli altri, impari dagli altri?

Beatrice Zagato e Steve McCracken tengono dei laboratori per persone diversamente abili presso PIP – Pursuing Indipendent Paths (www.piponline.org.uk) (Londra, Uk).

I laboratori si inseriscono nel progetto London is open iniziato con la residenza artistica vinta da Zagato a ottobre 2017, che mira a creare reali nuove aperture nella società e a stimolare l’interazione tra le persone, come risposta alla Brexit in corso e alle politiche di ‘chiusura’. Presso PIP – Pursuing independent Paths, Beatrice e Steve insegnano la creatività come strumento di connessione e creano un gioco di percorso dove i partecipanti giocheranno insieme. Ciò include prendere parte ad attività che stimoleranno l’immaginazione. Attraverso la tecnica del disegno e del collage si sperimenterà il valore di creare insieme qualcosa.

L’UNIVERSITÀ CA’ FOSCARI VENEZIA pubblica l’articolo di Beatrice Zagato “MIBACT: regole pratiche per ritrovare il buonsenso!” scritto in collaborazione con l’Avvocato Pierpaolo Carbone (Studio Legale Lemme Avvocati associati).
Catalogo | Collana | Sapere l’Europa, sapere d’Europa | Cultural Heritage. Scenarios 2015 – 2017.

L’art. 12/2 del Codice dei beni culturali prevede che il Ministero detti gli “indirizzi di carattere generale” a cui debbano rifarsi gli uffici pubblici preposti a valutare la culturalità di un bene privato. Identico richiamo si trova agli artt. 68/4; 4.1; 29.5; 71.4; 72.4 del Codice. Eppure, né il MiBAC (prima) né il MiBACT (poi) hanno mai fissato i parametri richiesti dalla norma.
Come garantire, allora, l’efficienza, l’equità e la trasparenza dell’azione amministrativa se manca quell’ “uniformità” posta dal legislatore a fondamento dei principali provvedimenti di circolazione e conservazione del bene culturale?

GIFFONI FILM FESTIVAL 2016, in occasione della sua 46ª edizione ispirata al tema “Destinazioni“, pubblica a catalogo di Beatrice Zagato.

“DESTINAZIONI […] innanzitutto il destino, inteso sia come fato sia come luogo verso il quale si è diretti“.
S. Colantuoni, coordinatore Giffoni Arte