L’ ARTE HA UN PRIVILEGIO: PUÒ ESSERE OSCENA


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IL GIORNALE DELL’ARTE pubblica l’ articolo di Beatrice Zagato “L’ ARTE HA UN PRIVILEGIO: PUÈ ESSERE OSCENA”, anno XXXIII, Settembre 2015, Allemandi Editore, Torino.

L’ arte ha bisogno che venga costruita una tutela giuridica attorno ad essa, informata al principio contenuto negli artt. 33 Cost. e 13 Carta dei diritti UE, e volta a disciplinare sia il momento, per cosí dire, iniziale dell’espressione artistica, legato cioè a quel facere creativo che sfocia in un bene (materiale o immateriale), divenendo opera d’arte (aspetto “ontologico o interno” del diritto dell’arte); sia il momento successivo alla sua produzione, che attiene invece alla sua tracciabilità, prova e commercio, strettamente legato al profilo economico dell’arte (aspetto “esterno” del diritto dell’arte). L’uno senza l’altro comportano il venir meno della tutela, essendo inscindibilmente connessi anche sul piano pratico (e ciò è ancor più vero oggi, se si pensa alla tendenza effimera, concettuale ed immateriale di certa arte contemporanea, che per dar prova della propria esistenza, e diventare quindi tutelabile, necessita di strumenti che ne garantiscano l’avvenuta realizzazione ed autenticità).
[…] L’arte spinge alla riflessione, alla creazione, alla trasgressione, ed è già sufficiente; forse null’altro che questo è l’ arte: uno stimolo, un’idea, un ideale. E il perseguirlo è la sua funzione. D’altronde, credere di essere finalmente riusciti a concettualizzarla vorrebbe dire non amarla, né averla capita, sarebbe come avere la pretesa di poter spiegare cosa sia la fede e cosa voglia dire credere. Ma così come si possono ricavare dei ‘dati comuni’ dal comportamento di un gruppo di fedeli praticanti, e partire da questi dati per cercare di regolare e disciplinare l’aspetto esteriore di tale comportamento, nel momento in cui esso interagisca con gli altri principi dell’ordinamento, allo stesso modo si può fare con l’arte.
Ed é questo che si chiede al diritto“.